August Strindberg – Tristezza
Quello di cui ho paura non è la morte, ma la solitudine.
Quello di cui ho paura non è la morte, ma la solitudine.
Chiudendoti in te stessa sappi, che resterai sempre nella tristezza, apri la porta dell’anima, entrerà l’allegria.
Le persone fuggono disperatamente dall’anima gemella per la paura che siano omozigote. Tanto vale starsene da sole, guardandosi negli occhi allo specchio e sprofondandosi nella propria disperazione.
Le parole possono ferire più di un coltello. Un coltello può ferirti di striscio, le parole colpiscono sempre il cuore!
Forse essere tristi è proprio questo. Sentire il cuore immobile, la mente che elabora centinaia di pensieri che non riescono a tradursi in parole, l’equilibrio spezzato…
Se sparissi nessuno sentirebbe la mia mancanza… forse lascerò un futile ricordo… cioè quello di una persona inutile… e questo già sarebbe molto gratificante.
Quando la vita diventa triste, ci appare in tutta la sua realtà.Scopriamo di essere deboli e incapaci e versiamo lacrime amare.Eppure, senza tutta quella tristezza, non avremmo compreso che dal sacrificio nasce la gioia di considerare una grande grazia: sopportare una prova che sembrava molto al di sopra delle nostre forze!Realizzeremo solo allora di saper combattere la battaglia con il nostro io e di poter vincere quella parte di noi stessi che ci fa paura e che rema contro quel desiderio di volare più su, più in alto di ogni incertezza!