Barbara Goti – Stati d’Animo
Il vuoto di certe assenze si percepisce maggiormente quando accanto noi ci sono presenze inutili.
Il vuoto di certe assenze si percepisce maggiormente quando accanto noi ci sono presenze inutili.
Eravamo roccia, che non si sgretolava nemmeno sotto la peggiore tempesta. Oggi siamo foglie trasportate dal vento del momento. In balia di quel tifone chiamato “Falsità”. Eravamo persone, oggi spesso siamo solo qualcosa da usare, un pensiero o una necessità del momento. Restare roccia in questi casi a lungo andare è impossibile. Ecco che si diventa roccia “apparente” fuori e fragili foglie in balia delle paure dentro.
Nei treni è rinchiuso tutto. L’amore e l’abbandono, la speranza e la delusione, la felicità e il dolore, l’ansia, la rassegnazione, la rabbia. Ho passato tanto tempo su quei treni con l’amore, la speranza, la felicità e l’ansia di poterlo rivedere; vi lascio immaginare adesso, risalire su quei treni, ora che mi ha spezzato il cuore, ora che ho perso una parte di me, cosa mi fa portare dentro.
Ho costruito me stesso a prescindere da quello che era costruito intorno a me.
Ecco in quel mondo buio e senza volto un a luce scende e lo trasforma in verde e blu ma poi di nuovo quella luce diventa nera e distrugge tutto, anche se il tutto è niente, e il male è il bene e la vita è morte.
È proprio vero che gli occhi sono come uno specchio e non nascondono nulla a chi sa “leggerli”. “Interpretano” perfettamente l’anima, sono “traditori” dei silenzi perché loro l’inganno e la falsità non l’hanno imparata e sanno gridare ciò che il cuore vorrebbe tacere. Non affidatevi a ciò che la bocca urla, interpretate ciò che gli occhi sanno svelare perché loro sono gli unici che si lasciano “corrompere” dall’anima.
Tutti a voler esser capiti, amati, considerati. Tutti a voler la ragione. E nessuno mai a fermarsi a comprendere gli altri, a meditare sui propri torti. Abbiamo intorno solo santi senza aureola.