Barbara Schaer – Morte
La morte è un mistero che non smetterà mai di sconvolgerci, ma quello che può aiutarci ad affrontarla è sapere che tutto il dolore che proviamo è solo per noi che rimaniamo.
La morte è un mistero che non smetterà mai di sconvolgerci, ma quello che può aiutarci ad affrontarla è sapere che tutto il dolore che proviamo è solo per noi che rimaniamo.
È l’anticamera che scoccia, non la morte.
Con la morte di Machu era come se un fulcro fosse scomparso dal mondo. Era qualcosa di talmente fisico che le bastava posare i piedi a terra per sentirla cedere.
La morte talvolta bussa, avvisa, e pian piano porta alla resa ma nello stesso tempo prepara, dà modo di combattere: conseguenza di mali improvvisi o già conosciuti che spengono silenziosamente una vita. Altre volte invece, sorprende, inaspettatamente. È la morte più dura perché uccide la gente che sta bene e con essa l’animo della gente vicina. Fa rumore. Rumore di uno schianto, di sirene. Rumore di voci che ne parlano, rumore di lacrime sconosciute che cadono. Nel silenzio solo la verità di ciò che è stato.
Io donna mortale, presto assurta al cielo infinito dove troverò pace eterna tra le luci della notte…
Il mio amore per te durerà anche dopo la morte, perché la morte dura per sempre…
La morte: è una semplificazione relativa, un mezzo necessario a tratti. La vita di oggi è avanzata ma anche complicata, e si sente, necessaria una semplificazione. Se ogni situazione particolare è irripetibile, e dopo un cambiamento lo stato originario non è semplicemente annichilito, allora la tendenza spontanea della vita è l’evoluzione. Quando viene distrutto qualcosa, in genere si presuppone un migliore utilizzo dello spazio liberato, per questo lo stato originario risulta poi migliorato.