Bartolomeo Vanzetti – Politica
Per un anarchico non c’era niente di peggio che uccidere o morire per uno stato.
Per un anarchico non c’era niente di peggio che uccidere o morire per uno stato.
Per stare almeno a pari nella corsa dei peggiori, cambiano in fretta anche i migliori. Per vivere un po’ meglio i puri vanno a scuola dai più furbi. Per farsi ancor più ricchi i furbi rubano il mestiere ai disonesti, ma molti disonesti che hanno più esperienza, ed hanno sempre visto come fanno i furbi, sono già pronti per l’ultimo gradino, verso i palazzi, sugli scranni. E quando sono li, per rimanerci danno lavoro a quelli indietro. Chiedono al disonesto,firmandogli pagherò per il futuro, di continuare a fare ciò che sa far meglio, trovare tra i più furbi chi vada in mezzo ai puri a prendere consensi per mantenere in piedi quelli in cima, così si chiude questo cerchio che ormai è diventato una catena.
La differenza fra la dittatura e la democrazia all’italiana è che nelle dittature soffrono tutti, nella democrazia all’italiana invece soffrono i migliori.
Avrei voglia di dire qualcosa a questi Signori, che dovrebbero al meglio governare il nostro Paese, ma mi astengo dal farlo. Se veramente sono così intelligenti come vogliono far credere, capiranno cosa io o qualsiasi cittadino vorrebbe dir loro, posso solo dire che sicuramente non sono elogi.
Perché mi sento anarchico!? Semplicissimo! Perché la società è formata da ipocriti.
I politici italiani sono come i peperoni verdi: “indigesti!”
Garry Kasparov, non essendo riuscito come uomo politico a rovesciare Putin, lo ha sfidato a scacchi.