Blaise Pascal – Morte
Noi corriamo senza pensarci nel precipizio, dopo di esserci messi qualcosa dinanzi per impedirci di vederlo.
Noi corriamo senza pensarci nel precipizio, dopo di esserci messi qualcosa dinanzi per impedirci di vederlo.
La religione è stata inventata per farci accettare la morte.Solo la speranza effimera dell’esistenza dell’aldilà ci dà la forza di vivere.Ma se l’uomo, fin dalle sue origini, si fosse adagiato su questa credenza non avrebbe mai progredito.L’uomo è fatto per l’eternità, non è nato per morire.
E finisce tutto cosìin un semplice batter di cigliaesalando l’ultimo respiroimprovvisamente il cuore batte all’impazzatatutto diventa bianco e neroun sibilo assordante riempie le orecchiepenetra fino al cervelloun formicolio s’impossessa degli artiun senso di immobilità pervade il corpo interointorno e dentro me la pace si diffondeunico ed ultimo contatto con il mondo esterno: gli occhi!Cominciano a roteare, circospetti…catturano ogni singolo particolarepronti a socchiudersi per sempreuna miriade di ricordi si aggrovigliano nella mente:colorati, vivi!I volti delle persone scorrono come titoli di coda di un film,il mio film, la mia vita!Cala il sipariolo schermo si annerisce.Fine.
La differenza tra me e un impiccato è solo che i miei piedi, per ora, appoggiano ancora a terra.
La vita è una malattia cronica che può essere curata solo con la morte.
Il destino non ci precede: ci cammina a fianco.
Dopo la morte dello scrittore, leggere il suo diario è come ricevere una lunga lettera.