Carl William Brown – Libri
Non sempre la critica favorisce i libri migliori, ma tali libri favoriscono sempre la critica.
Non sempre la critica favorisce i libri migliori, ma tali libri favoriscono sempre la critica.
Ma Harry aveva occhi solo per l’uomo in piedi nel ritratto più grande, proprio dietro la poltrona del Preside. Le lacrime cadevano dietro gli occhiali a mezzaluna per finire nella lunga barba d’argento, e l’orgoglio e la gratitudine che emanava colmarono Harry di un balsamo simile al canto della fenice.
La principale differenza tra l’uomo e la donna è che l’uomo antepone sempre lo stomaco al cuore. La donna fa sempre il contrario.
Edward, non avrebbe senso diventare immortale senza te accanto. Non vorrei vivere nemmeno un giorno senza te.
“Lei non può capire Daniel perché è giovane, ma col temposi renderà conto ché è più importante cedere che dare.Bernarda e io abbiamo parlato a lungo. È nata per essere madre,lei lo sa bene. La sua gioia più grande, io credo, sarebbe averedei figli. E a me quella Donna piace più delle pesche sciroppate.Si figuri che per lei sono persino disposto a rimettere piedein una chiesa, dopo trentadue anni di totale astinenza clericale,per recitare i salmi di san Serafino o di qualsiasi altro beato”.”Come corre, Fermìn, vi conoscete appena…””Alla mia età, Daniel, se non hai le idee chiare sei fottuto. Ci sonodue o tre ragioni per cui vale la pena di vivere, tutto il resto è letame. In passato ho fatto molte sciocchezze, ma ora il mio unico desiderio è rendere felice Bernarda e morire tra le sue braccia, quando sarà il momento. Voglio essere di nuovoun Uomo rispettabile. Non per me, io me ne infischio del rispetto di quel branco di scimmie che sono gli esseri umani, ma per lei.Perché Bernarda crede negli sceneggiati, nei preti, nella rispettabilità e nella Madonna di Lourdes. È fatta così e io le voglio bene per come è, e non toglierei un solo pelo di quelli che ha sul mento. Per questo desidero che sia fiera di me.Voglio che pensi: Il mio Fermìn è un grand’uomo,come Cary Grant, Hemingway o Manolete”.
Sto piangendo. Dopo tanti anni piango ancora per loro. Calde lacrime scivolano lungo le rughe del mio viso, finché l’aria non le asciuga, lasciandomi piccole chiazze fresche e appiccicose sulla pelle.Sylvia è tornata da me. Mi terge allegramente le guance con un fazzolettino di carta. Per lei le mie lacrime sono solo il frutto di qualche difetto nelle tubature. Un altro dei segni inevitabile e innocui della mia grande vecchiaia.Non sa che piango per i tempi che cambiano, che, rileggendo le mie pagine preferite del libro della memoria, sento nascere dentro la speranza in una conclusione diversa, la speranza disperata che la guerra non ci sia. Che questa volta, in qualche modo, ci lasci in pace.
Non era molto tagliato per i discorsi seri. E un addio è un discorso serio.