Carl William Brown – Morte
Dicono che tra non molto il genere umano scomparirà, comunque noi per l’occasione l’avremo già preceduto.
Dicono che tra non molto il genere umano scomparirà, comunque noi per l’occasione l’avremo già preceduto.
La morte ci fa paura al solo pensiero di dover lasciare questo mondo, ci terrorizza. Eppure è un evento naturale della nostra esistenza. Si nasce, si cresce, si muore.
A Mia Madre:Fai che io non dorma più madre mia…io nel sogno vedo che morirò…questa volta non mi sveglierò…io me ne andrò.Vivo lì dove nessuno sa dov’è.
Il canto delle civette ed il grido degli allocchi, sono presagi di funesti rintocchi.
Una donna sempre pia e timorata di Dio, alla morte del suo unico grande amore, rinnega tutto, tutto in quel che ha creduto e amato. Non ama niente, non si capacita all’idea che persone con grandi doti villane, restino sulla terra, mentre persone che lavorano sodo, e son amanti della buona vita vengono privati dagli affetti più cari in giovane età. La donna non ha pace, trova conforto nelle parole di un prete: donna se tu dovessi scegliere dei fiori da portare alla persona cara, e ti troveresti in un prato, quale sceglieresti? I fiori più belli e vivi di colore o quelli bui e spenti? Il nostro signore agisce così raccoglie dalla terra i fiori più belli.
Dopo la tua morte: i codardi inizieranno a parlare e gli ipocriti a piagnucolare!
Poiché la mia vita è stata una continua analisi dell’ignoranza e della stupidità, questo libro non poteva che essere il suo miglior epitaffio.