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Carla Compierchio – Figli e bambini

Ricordo quando ti vidi per la prima volta sporgendomi con paura oltre il vetro dell’incubatrice e tu piangevi con quelle tue manine minuscole protese verso l’alto in cerca di qualcuno.E il mio cuore mi diede uno scossone, lo sentii traboccare di un amore infinito verso te, una piccola creatura indifesa ma che già sentivo tenacemente attaccata alla vita. Ricordo l’uscita dalla tua “casa di vetro”, il nostro primo abbraccio, le mie lacrime quando ti ho dato da mangiare la prima volta con il cucchiaino perché avevo paura di non esserne all’altezza, di non riuscire a crescerti tanto piccolo che eri.Ricordo i tanti giorni incerti, le notti insonni, ma ricordo anche i miei sorrisi quando anche tu ridevi con la tua bocca piccola e sdentata e allora sì che le paure sembravano lontane.Sei cresciuto, ma il tempo non è passato in fretta, sei ancora un cucciolo che ha bisogno di me (o forse io più di te?).Sei cresciuto con determinazione e sei bellissimo, fuori e dentro perché tu non conosci il male, la cattiveria, l’odio.Sei Amore, quello più vero, quello puro.

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