Carlo Bisecco – Morte
Bisogna sempre onorare la memoria delle persone, anche e soprattutto quando non ci sono più.
Bisogna sempre onorare la memoria delle persone, anche e soprattutto quando non ci sono più.
“Allora ascolta”, disse poi, cercando di placare il battito del cuore premendosi le mani sul seno. “Lo scuotitore della Terra ha sconfitto Apollo e sconfiggerà la città. Sentiremo la furia dell’Enosigeo più di quanto sia mai avvenuto. Non si salverà un muro, una casa, una porta, neppure la reggia”.
E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.
La morte è un cammino solitario, che ci porterà nel cuore del mistero. Non è qualcosa da condividere, nemmeno con le cose o le persone che ci sono più vicine, perché nulla e nessuno può aiutarci a intraprendere un viaggio privo di qualsiasi contatto con le cose che conosciamo.
È la stessa polvere da cui proveniamo quella che a poco a poco ci ingoierà.
Fin dall’infanzia ho sempre temuto la morte ma con il tempo, camminando insieme, siamo diventate amiche.
Vestirsi con eleganza e sobrietà, giunti ad una certa età, diviene più una questione di possibile risparmio economico che di esclusiva ricercatezza.