Carlo Bo – Libri
In un mondo minacciato, la letteratura dovrebbe essere una guida, non un rifugio.
In un mondo minacciato, la letteratura dovrebbe essere una guida, non un rifugio.
La speranza appartiene ai figli. Noi adulti abbiamo già sperato, e quasi sempre abbiamo perso.
Quello non era un arrivederci, ma un addio. Era come se una parte di lei stesse per partire con lui. Non diceva addio solo a lui, ma anche a quella parte di sé. Ecco, sembravano dirsi l’un l’altro, prendi una parte di me e vattene. Ne avrai bisogno quando non sarà rimasto nient’altro e io ne farò crescere una parte nuova. La Tania che ami sarà sempre con te. Prendila. E lui lo fece, finché non rimase più nulla né di lei né di lui. Si lasciò inghiottire in quello spazio tiepido restituendosi all’eternità.
Toglietemi tutto, ma non la mia penna. Ho racchiuso le mie ali nell’inchiostro, tra le righe di un foglio.
Non credo alla funzione sociale degli scrittori.
La terra, quella è una nave troppo grande per me. È un viaggio troppo lungo. (… ) Io, che non ero stato capace di scendere da questa nave, per salvarmi sono sceso dalla mia vita.
La prudenza cominciava da dove si poggiavano i piedi e proseguiva fin dove si posavano gli occhi. Era meglio non vedere tutte le cose della strada.