Carlo Cavola – Morte
La morte è solo la liberazione da questo mondo crudele che noi tutti odiamo e amiamo nello stesso momento.
La morte è solo la liberazione da questo mondo crudele che noi tutti odiamo e amiamo nello stesso momento.
Un giorno l’amore ci risveglierà dalla morte.
La morte è l’unica cosa che riesce a spaventarmi. La detesto perché oggi si può sopravvivere a tutto tranne che a lei. La morte e la volgarità sono le uniche due realtà che il diciannovesimo secolo non è riuscito a spiegare.
Era già da molto tempo che il paesaggio cambiava. Non che mutasse in sé, ma variava in un susseguirsi di composizioni talvolta quasi assurde. Nell’aria, di nuovo, forse non c’era niente. Ti sembrava più frizzante, ecco. Incoerenti tratti di vite forse inconsapevoli della loro smisurata capacità di amare, si rendevano presenti come pesanti sagome sovrastanti aspetti per nulla diversi da quelli che tu eri stato abituato a riconoscere e ad accettare.Un’attesa, in fondo, la tua pallida presenza qui tra noi. L’amarezza della pietosa sofferenza non conquistò mai nessuna parte dell’universo.
Nei grandi lutti nessuna parola è di conforto. Meglio un vasto silenzio, un deserto delle parole.
Sono morto tanto tempo fa ma, semplicemente, non l’avevo detto a nessuno.
La morte è l’assoluta fantasia di ogni uomo.