Carlo Peparello – Destino
Non mi spaventano i sacrifici. Mi spaventa il fatto di farli senza ottenere nulla.
Non mi spaventano i sacrifici. Mi spaventa il fatto di farli senza ottenere nulla.
Guardami. Ti voglio far credere cio che credi, se non peggio di quello che vuoi credere.
Siamo legati con invisibili vincoli ai nostri timori. Siamo il burattino e il burattinaio, vittime delle nostre aspettazioni. Fili serici fan muovere braccia e gambe che ricadono flosce e inerti. Balliamo seguendo la musica delle nostre paure, corpi rattrappiti in se stessi, bambini che si nascondono fingendo di credere che sotto quel masso dietro a quell’albero non importa dove, in ogni luogo qualcosa si sottragga al nostro dominio. Siate padroni di voi, penetrate nel vostro essere per cogliere il battito della vita. Spezzate i vincoli che v’inceppano, allungate la mano per afferrare l’ignoto, avventuratevi nel buio spalancate le braccia all’abbraccio dell’aria, fatene un paio d’ali per librarvi in cielo.
I buoni non cercano rogne. Loro vivono per le persone che hanno scelto di avere vicino. Il resto lo lasciano al suo destino, ma prova a pestare i piedi ad un buono e ci vai anche tu incontro al tuo destino!
Dal mare ho imparato che così come avviene per lui, succede anche nella vita: tutto torna, prima o poi.
Era ancora in giardino con la pompa, a fare inutili arcobaleni in aria e a guardarci attraverso.
Le scelte sono simili a scommesse non si conosce il risultato ma non bisogna pentirsene nemmeno a causa delle conseguenze della scelta stessa…Guardando i propri errori è possibile criticarsi per migliorare sempre.