Carlo Peparello – Destino
Non mi spaventano i sacrifici. Mi spaventa il fatto di farli senza ottenere nulla.
Non mi spaventano i sacrifici. Mi spaventa il fatto di farli senza ottenere nulla.
Chissà se il destino sarà clemente, spesso lo invoco, come s’invocano le stelle, e sussurro il tuo nome al celo, possa rispondermi la fortuna e abbandonarmi nelle tue braccia!
Non è forse l’assenza d’amore, il destino di chi crede all’amore?
Il destino non è una catena, ma un volo.
Il mio destino è un foglio bianco ed io sono l’inchiostro che lo macchierà di vita.
Sfoglio il libro della mia vita, ripercorro momenti incancellabili. Altre pagine sono ancora intonse, pronte ad accogliere il mio domani.
Forse il nostro destino è già tutto scritto, stampato e pubblicato nell’enciclopedia di ciò che sarà. A noi non è tenuto saperlo, a noi ci è stato dato il compito di vivere, di viverlo facendo si che si compia ciò che è gia inciso sulla nostra pelle. Vivendolo questo presente in un modo o nell’altro. Vivendo ciò che siamo e la nostra quotidianità, portiamo a far si che le pagine del destino si sfoglino, si avverino, si compiono. Ognuno di noi è alla scoperta del suo disegno, sogno, certezze. La cosa buffa è che ciò che cerchiamo è intriso e inciso soprattutto negli sbagli e nelle cadute e per scoprire il domani, e andare incontro al nostro destino; dobbiamo percorrere mille insicurezze, delusioni, amarezze per poterci afferrare alle redini delle certezze e consapevolezze. Ti sembrerà strano: “ma è così”.