Carlo Peparello – Tempi Moderni
Viviamo in un’epoca fatta di poche certezze, tanti sogni, poca convinzione e molta arroganza. Non esistono più scintille dalle quali scatenare i sacri fuochi del cambiamento collettivo.
Viviamo in un’epoca fatta di poche certezze, tanti sogni, poca convinzione e molta arroganza. Non esistono più scintille dalle quali scatenare i sacri fuochi del cambiamento collettivo.
In Italia, nelle scuole, possiamo avere quanta cultura vogliamo, gli insegnanti sono bravi, anzi bravissimi, ma il sistema scolastico non dà stimoli per integrare l’essere umano, basta vedere che tecnologicamente sono anni luce indietro. Forse per questo tendono a far imparare più teoria che pratica, poi a fine anno scolastico in pochi hanno sbocchi lavorativi. Ovvio, si prendo ragazzi che si sono diplomati con il massimo dei voti. Ma vedete negli Stati Uniti, i grandi rivoluzionari non hanno nessuna laurea, eppure usiamo i loro prodotti all’ordine del giorno.
Anche alla bontà si chiede che sia giusta.
Si assolve la macchina umana che fa il male funzionando male, si condanna quella che lo fa funzionando bene.
La condizione di italiano espatriato attiva il complesso dell’orfano sannita, un che di sventurato e diffidente, di irto e rusticamente astuto.
L’antimoderno è quell’uomo che comodamente in poltrona sogna le scomodità del passato.
Al contrario di altre cose nella vita, non occorre possedere un animale per capirne l’importanza. Ti basta guardarne uno negli occhi per rendersi conto che il male non gli appartiene.
In Italia, nelle scuole, possiamo avere quanta cultura vogliamo, gli insegnanti sono bravi, anzi bravissimi, ma il sistema scolastico non dà stimoli per integrare l’essere umano, basta vedere che tecnologicamente sono anni luce indietro. Forse per questo tendono a far imparare più teoria che pratica, poi a fine anno scolastico in pochi hanno sbocchi lavorativi. Ovvio, si prendo ragazzi che si sono diplomati con il massimo dei voti. Ma vedete negli Stati Uniti, i grandi rivoluzionari non hanno nessuna laurea, eppure usiamo i loro prodotti all’ordine del giorno.
Anche alla bontà si chiede che sia giusta.
Si assolve la macchina umana che fa il male funzionando male, si condanna quella che lo fa funzionando bene.
La condizione di italiano espatriato attiva il complesso dell’orfano sannita, un che di sventurato e diffidente, di irto e rusticamente astuto.
L’antimoderno è quell’uomo che comodamente in poltrona sogna le scomodità del passato.
Al contrario di altre cose nella vita, non occorre possedere un animale per capirne l’importanza. Ti basta guardarne uno negli occhi per rendersi conto che il male non gli appartiene.
In Italia, nelle scuole, possiamo avere quanta cultura vogliamo, gli insegnanti sono bravi, anzi bravissimi, ma il sistema scolastico non dà stimoli per integrare l’essere umano, basta vedere che tecnologicamente sono anni luce indietro. Forse per questo tendono a far imparare più teoria che pratica, poi a fine anno scolastico in pochi hanno sbocchi lavorativi. Ovvio, si prendo ragazzi che si sono diplomati con il massimo dei voti. Ma vedete negli Stati Uniti, i grandi rivoluzionari non hanno nessuna laurea, eppure usiamo i loro prodotti all’ordine del giorno.
Anche alla bontà si chiede che sia giusta.
Si assolve la macchina umana che fa il male funzionando male, si condanna quella che lo fa funzionando bene.
La condizione di italiano espatriato attiva il complesso dell’orfano sannita, un che di sventurato e diffidente, di irto e rusticamente astuto.
L’antimoderno è quell’uomo che comodamente in poltrona sogna le scomodità del passato.
Al contrario di altre cose nella vita, non occorre possedere un animale per capirne l’importanza. Ti basta guardarne uno negli occhi per rendersi conto che il male non gli appartiene.