Caterina Turano – Libri
Toglietemi tutto, ma non la mia penna. Ho racchiuso le mie ali nell’inchiostro, tra le righe di un foglio.
Toglietemi tutto, ma non la mia penna. Ho racchiuso le mie ali nell’inchiostro, tra le righe di un foglio.
È straordinario, come un pensiero, anche segreto, trapeli sempre. È straordinario per me, se ci ripenso, come ognuno di noi poteva seguire la corrente dei suoi sentimenti e capire, sebbene ella fosse tranquilla, e di umore uniforme, quando la sua fantasia correva a Parigi.
Ma quando è la memoria a perdere qualche cosa, come avviene allorché dimentichiamo e cerchiamo di ricordare, dove mai cerchiamo, se non nella stessa memoria? Ed è lì che se per caso ci si presenta una cosa diversa, la respingiamo, finché capita quella che cerchiamo. E quando capita diciamo: “è questa”, né diremmo così senza riconoscerla, né la riconosceremmo senza ricordarla.
– La tua lingua taglia più che una spada.- È perché io non ho alcuna spada.
I suoi occhi sono chiusi. Come se si riposasse da una ferita senza fine. Quando lui dorme dimentico il colore dei suoi occhi ed a quel punto capisco che non è il suo viso l’ostacolo che ci impedisce di amarci, no, non il suo viso, no. Lo scopro grazie a lui.
Recitò l’incantesimo del Volare e mentre si lasciava trasportare dalla forza della magia, mentre sentiva la vita fuggire, le ali nere che aveva sulla schiena si spiegarono al vento.
“Augustus, forse ti piacerebbe condividere le tue paure con il gruppo.””Le mie paure?””Si.””Ho paura dell’oblio” ha detto lui senza nemmeno un attimo di esitazione. “Ne ho paura come il proverbiale cieco aveva paura del buio.”