Charles Bukowski – Stati d’Animo
Scrivevo per evitare di impazzire. Scrivevo per spiegare a me stesso questa stramaledetta vita.
Scrivevo per evitare di impazzire. Scrivevo per spiegare a me stesso questa stramaledetta vita.
Nessuno è e mai sarà cento per cento libero, e noi tutti siamo “nessuno”. Siamo e saremo sempre prigionieri delle nostre credenze, o delle nostre ideologie oppure delle nostre idiozie.
Non voglio viverla una vita così, a correre dietro a speranze e illusioni. E correre, correre e correre ancora, per poi raggiungere l’ennesima delusione di un’illusione, di una speranza fallita. Non voglio una vita fatta di corse per raggiungere ciò che desidero, voglio una vita che mi spinga a vivere e non ad aggrapparmi a speranze per poi sopravvivere. Non è vita, è morire giorno dopo giorno, respirando l’aria di fallimenti, di delusioni, di illusioni. Voglio respirare la felicità e la soddisfazione. Non chiedo molto, non chiedo altro.
Quest’anno niente compleanno. Lo salto, e chissà anche il prossimo.
Le parole sono un’arma a doppio taglio. Stai attento quando le usi, ponderale bene perché una volta uscite non faranno ritorno, ma andranno sicuramente a segno. Ricordati che quelle vere restano mentre quelle finte svaniscono, e troppo spesso nel momento in cui lo fanno feriscono a fondo!
Cambio animo facilmente perché, mi spiace, ma non so recitare una parte che non è mia. Mi modifico e cambio con le persone, non sono arrogante, semplicemente non ho vie di mezzo, e me ne vanto. A quelle persone che vogliono far credere di essere perfette, senza preferenze e odii, se vi divertite così mi sta bene.
Tutti i colori che ho dentro non sono ancora stati inventati.