Charles Bukowski – Stati d’Animo
Io chiedo solo di non essere immerso nella banalità dell’umanità.
Io chiedo solo di non essere immerso nella banalità dell’umanità.
Se non metti il punto a una frase scritta in un giorno di tristezza non potrai mai tornare a capo per scriverne un’altra nel giono della gioia.
Ho cercato sempre e solo la mia serenità ma poi ho capito che la serenità stava dentro me e diventava felicità se la completavo con la serenità di qualcun altro.
Una cosa che non pensiamo quasi mai è che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo, invece se ogni tanto ci pensassimo forse prenderemmo diversamente molte cose.
Io sono insopportabile, sono un disastro. Sono talmente difficile da non capirmi, talmente forte che nemmeno io saprei come distruggermi. Credi che sia facile entrare nel mio cuore? È in sofferenza piombaci, dopo aver assaggiato tutti i retrogusti dell’amaro. Le distruzioni sono state il mio innalzamento. Mi distruggo e mi rialzo. Ameresti un disastro? “
In me mille sfaccettature, mille colori, oscurati prepotentemente dal nero, il colore delle tenebre.
Se ciò che si dice di noi non ci tocca in alcun modo, perché logorarci in imprese subordinate comunque all’approvazione altrui?