Charles Bukowski – Tristezza
C’era tanta tristezza in tutto, anche quando le cose funzionavano.
C’era tanta tristezza in tutto, anche quando le cose funzionavano.
Ci sono cose che non è affatto necessario dire né chiedere, te le racconta il vento del sud, in un respiro divenuto oramai gelido, spogliato di quel calore apparente di cui a lungo si erano coperti i suoi mormorii. Non v’è più nulla da ascoltare, tutto è già stato sentito. Addosso, sulla pelle. Dentro, nell’anima. Solo il cuore ha lottato ciecamente contro l’evidenza. Ciò che rimane è l’innegabile sincerità del silenzio. Alla stregua d’un ultimo dono, dopo un concerto di dolci melodie dal cuore di ghiaccio.
Se temi la solitudine non cercare di essere giusto.
A volte ti prende la tristezza e nessuno riesce a capirti o a leggerti solo chi ama forse riesce a vedere un sorriso triste o un discorso poco serio, cerchi sempre di nascondere la tristezza i dubbi e i cattivi pensieri, anche se cerchi di pensare positivo non riesci perché nessuno ti capisce in quei momenti vorresti solo la persona che reputi speciale e che ami, che ti stringesse forte in un abbraccio e ti dicesse “ci sono io con te non sei sola sorridi perché il tuo sorriso e musica per me”
Non importa quanto tristi possiate essere. Le coperte del vostro letto, saranno sempre pronte ad abbracciarvi.
L’infelicità deve essere commisurata non tanto al male in sé, quanto al carattere di chi soffre.
Sembra di esser meno disgraziati, quando non si è soli a soffrire.