Charles Monroe Schulz – Abbandonare
Gli addii mi fanno sempre male alla gola, ho bisogno di più “ciao”.
Gli addii mi fanno sempre male alla gola, ho bisogno di più “ciao”.
Mi abbandono ai miei pensieri.Poi guardo la bottiglia di vino. Apro.Bevo per non sentire niente…
Volevano morale soprattutto portavano il prosciutto al commissario andavano alla chiesa con il lutto, contenti di patir la castità.La notte poi, giravano nascosti in posti dove Dio non va a guardar cercando maddalene e Gesù Cristi, di Caracas operati a Zanzibar.E il vescovo, arrivò nel villaggio per parlare alla gente e disse:”Coraggio fedeli, l’amore è un incidente”.E agli alberi della foresta, caddero le fronde.”Monsignore, scusi tanto ma a sentirla, pure Dio ce se confonde”.’O mammà, come se fà, ce dicono de vive da morti pe poi resuscità. ‘O mammà, come se fa, ce dicono de vive da morti, pe poi resuscità!.
Abbandonare. Fare un piacere a qualcuno, liberandolo della vostra presenza.
Tu sei un cuore che non fa rumore, nemmeno quando si abbandona.
Questo mio pensiero e, la tristezza di queste poche righe va a tutti quei bambini,…
Avevamo ancora tanto da dire. Tante frasi ripetute mille volte, tanti “aspetta” e “mi dispiace” forse troppo consumati. Tante parole che ci avrebbero ucciso o fatto rialzare. Ma nessuno dei due parlò. Ci fissammo negli occhi, senza dire una parola entrambi capimmo che per dire addio non servivano frasi, erano bastati i silenzi che nessuno aveva cercato di rompere, per tutto quel tempo. Nessuno voleva parlare perché quell’unica parola, quelle 5 lettere ci avrebbero distrutti. Feci un respiro profondo, lo guardai ancora più nel profondo, oltre i suoi occhi verdi. “Addio”, e me ne andai.