Chiara Garbuglia – Abitudine
La risposta migliore che avrei potuto darti, mi viene in mente sempre una volta tornata a casa.
La risposta migliore che avrei potuto darti, mi viene in mente sempre una volta tornata a casa.
Nessuno potrà mai entrare nella tua testa per vedere come si forma un pensiero; e…
Si perdono le istruzioni a volte, sapete? Non si sa più cosa fare. Solitamente ci restano in mano pezzi in più, viti e bulloni che non si sa dove nascondere. Io sono rimasta con dei pezzi in meno, e quelli non li danno indietro.
Oggi vorrei sentirti addosso, non solo dentro.
Esiliata lontano da lei, dolce rassicurante amante della lenta vita che scorre. Fiore da aprire, ma mai con sorpresa, il suo odore addormenta ma non inebria. Se tornasse nei miei giorni, forse mi sentirei a casa, ritroverei il viso a cui regalare un sorriso. Rimpiango un’azione prevedibile, un abbraccio conosciuto sin troppo bene. Il tempo mi allontana da questo stato e lamento la sua mancanza come una vedova che in cuor suo sa bene che il tempo non cura ma squarcia forte la sua ferita immortale.
La natura sbaglia raramente, l’abitudine spesso.
Ho l’abitudine di rispettare il dolore degli altri: mi pare che il trarre profitto della debolezza nella quale il dolore prostra la carne e lo spirito di una donna sia la più bassa degradazione fisica e psichica in cui è concesso al maschio di cadere.