Chiara Micellone – Stati d’Animo
Mi hai detto parole che avrei preferito non sentire, non rendendomi conto che era tutto ciò di cui avevo più bisogno.
Mi hai detto parole che avrei preferito non sentire, non rendendomi conto che era tutto ciò di cui avevo più bisogno.
Solo un momento ancora noi, legati stretti più che mai, ma che rabbia che mi fai, mi ero illuso sai di noi.
Perché voler dimenticare, non è sinonimo di crudeltà. È semplicemente che il tuo cuore è stanco di soffocare. Il tuo cuore vuole battere di nuovo. Il tuo cuore vuole vivere. Perché la tua anima, ha il diritto di sorridere.
Non dobbiamo avere timore ad esternare i nostri sentimenti perché laddove il riflettere può dividerci, il sentire potrà unire le nostre anime in un unico abbraccio d’amore.
Anche se era libero di amare aveva il cuore prigioniero.
Hai mai pensato al significato delle parole? Al dirsi “ti voglio bene”, per esempio. È uno tra i pensieri più delicati che possiamo regalare. Perché quando dico – ti voglio bene – lo faccio per informarti che desidero proprio il tuo di bene. Non il mio. Desidero che tu sia felice. Indipendentemente da tutto il resto. Indipendentemente da me. Ogni “ti voglio bene” non va sprecato, gridato, abbreviato. Perché sono fatti per essere sussurrati all’orecchio. Come i segreti dei bambini. Sono come una scatola magica, il baule dei giocattoli o dei vestiti vecchi. Sorprendono sempre. Se inaspettati, sconvolgono. Come gli acquazzoni d’estate. E hanno il gusto dei cioccolatini. Addolciscono la giornata, l’anima, il cuore. Come le zollette di zucchero nel caffè del mattino.
Se si soffre il dolore si è propensi al perdono.