Chiarasandra Trevisan – Silenzio
Dicono che i silenzi raccontino molto più delle parole. Vero. Ci sono silenzi che raccolgono tutto il niente che c’era.
Dicono che i silenzi raccontino molto più delle parole. Vero. Ci sono silenzi che raccolgono tutto il niente che c’era.
Tra le note del silenzio senti vibrare le parole di chi ami, emozioni che vivono dentro assopite dal rumore della vita, ma non morte. Come fenice rinascono quando la malinconia si accende e le ceneri cominciano a bruciare.
C’è un tipo di silenzio che è pura magia. Non arriva quando finiscono le parole ma quando inizia la comprensione.
Le belle persone sono quelle che ti leggono dentro anche attraverso un silenzio quasi impercettibile.
Non è che non abbia niente da dire, o che tutto mi vada bene, è solo che il silenzio dà più soddisfazione di una inutile discussione.
Il silenzio si colora dei tuoi pensieri e si anima dei tuoi battiti.
Si dovrebbe istituire la giornata del silenzio. Il silenzio quello vero. Per un santo giorno tutti zitti. Nessun “ciao”, “buongiorno” o “buonasera”. Nessuna parola di cortesia, nessun insulto, nessuna telefonata per strada, o tra le corsie di un supermercato, nessuno spreco di fiato. Cosi se proprio ci teniamo a dimostrare qualcosa, siamo costretti ad agire, a prendere carta e penna e scrivere, a salire in auto e presentarci di persona, a suonare un campanello con un sorriso, con il broncio, o quel che ci pare. Non ci sarà il bisogno di parlare. Per un solo giorno, forse, non daremmo per scontato il valore delle parole.