Domenica Borghese – Cielo
Ci sembrano tanto alte le nuvole sospese tra la volta celeste e la terra, ma anch’esse stanno basse, sotto al cielo; a volte lo nascondono a noi, ma loro lo vedono sempre.
Ci sembrano tanto alte le nuvole sospese tra la volta celeste e la terra, ma anch’esse stanno basse, sotto al cielo; a volte lo nascondono a noi, ma loro lo vedono sempre.
Estasiati a guardare il cielo! Ma se le stelle calassero delle funi rimarremmo tutti penzoloni.
Nel buio della notte, nel cielo più stellato, cerca quell’incantevole stella, lasciati andare con la magica musica, e come stelle danzanti raggianti di luce, lascia che i tuoi dolcissimi occhi, fissano questa magica notte.
Prima che muoia l’inverno nella carezza che ridesta le terre il cielo frantumerà il calice delle memorie.
Gli occhi erano celesti, quasi vi avesse catturato il cielo.
I nostri avi ci ricordano che si può essere felici solo osservando le stelle.
La notte, man mano che si fa nera, nel silenzio illumina i nostri pensieri.
Siamo umili e il cielo ci proteggerà.
Scintille fragili incandescenti precipitano nella notte rischiarando il cielo, li osservo come stelle cadenti scrivere sul tappeto blu, ma prima che tocchino il suolo sono già spenti.
Il mio sole brilla nella notte. Ed io, la sua luna, vivo alla giornata nell’attesa della sera.
Se piove non nasconderti, esci e guarda il cielo, il tuo pianto si mescola con la pioggia, adesso nessuno può giudicarti.
Salire in alto, verso il cielo, è stupendo. Da lassù tutto è infinitamente piccolo e irrilevante. Gli oggetti, le persone, i problemi.
Le lune dei giorni a venire hanno visi feroci, appese a cieli di nera sabbia stanno.
Tutte le cose belle muoiono in cielo, anche le stelle.
Il cielo è lo sfondo della nostra vita.
È tramontata la luna, e le pleiadi; e la notte è a metà, ed il tempo trapassa, ed io ti aspetto in solitudine.
Siamo nati per mormorare al cielo la nostra luce.