Claudio Cremona – Morte
Figliolo, se ci pensi bene, la morte non è altro che una dispersione di cultura.
Figliolo, se ci pensi bene, la morte non è altro che una dispersione di cultura.
Appena adolescente, la prospettiva della morte mi gettava nell’angoscia; per sfuggirvi mi precipitavo al bordello o invocavo gli angeli. Ma, con l’età, ci si abitua ai propri terrori, non si fa più niente per liberarsene, ci si imborghesisce nell’Abisso. – E se ci fu un tempo in cui invidiavo quei monaci egiziani che scavavano le loro tombe per versarvi lacrime, oggi scaverei la mia per non lasciarvi cadere altro che cicche.
Metà del mondo muore di fame e l’altra metà d’indigestione.
Ogni ora pensa come debbi fare la sezzaia (NdT: ultima) ora che viverai; – e pensa sempre de la morte.
Cominciai a contare le mie mosse dal momento in cui la morte mi sfidò a scacchi.
Morire per qualcuno che ami è la migliore delle morti.
Chi vince la vita a volte è più forte di chi vince la morte.