Carlo Peparello – Morte
Scompaiono cose e persone e ci rimangono solo ricordi come tiepide illusioni.
Scompaiono cose e persone e ci rimangono solo ricordi come tiepide illusioni.
Morire non dovrà essere poi così tremendo.Son stato ricoverato due volte in condizioni più o meno gravi, non ho praticamente ricordi dei momenti più concitati.Deduco che, fossi morto, non ne avrei neanche il ricordo.
La voglia di sognare è un impulso, come la fame. Non sai mai quando nasce. A volte ti sazia e altre volte non ti basta.
Nessuno mi aveva detto che il lutto fosse così simile alla paura… sto cominciando a capire perché il lutto ricorda tanto l’attesa. Dipende dal fatto che infiniti impulsi ai quali ci eravamo abituati restano frustrati. Non c’era pensiero, sentimento o azione che non avesse lui per oggetto. Ora, non hanno più meta.Continuo, per abitudine, a tendere la freccia sulla corda, ma poi ricordo, e devo deporre l’arco. Così tante strade portavano il mio pensiero a lui, ma ora un invalicabile posto di frontiera le blocca. Una volta erano strade, ora sono vicoli ciechi.
La morte è orribile per chi resta e non per chi se ne va!
Se non avessi il senso dell’umorismo mi sarei suicidato molto tempo fa.
La morte: per molti può essere un’espiazione delle colpe lungo il cammino delle vita, ma non potrà mai ripagarle.