Daniele Retto – Paradiso & Inferno
Personalmente non so se merito il Paradiso, vorrei solo in questa vita ritagliarmi un attimo di felicità, giusto per sapere cosa potrei perdermi!
Personalmente non so se merito il Paradiso, vorrei solo in questa vita ritagliarmi un attimo di felicità, giusto per sapere cosa potrei perdermi!
Prego Iddio e Satana di accettare la mia anima.Nei crepacci infuocati dell’Inferno o nello splendore del Paradiso, non fa differenza.Ma vi scongiuro… Non in purgatorio… Non tra i “moderati”!
Trattami come una disgrazia poi dimmi che sono la tua salvatrice. È una sorta di tortura, potrei invecchiare abituandomi a questa specie di inferno?
Quando creò l’universo nostro signore fece tutto in modo perfetto, anzi no, il giorno in cui aveva deciso di riposare staccò tutti gli interruttori che generavano le varie creazioni, gli animali, gli alberi, le persone. Purtroppo quel giorno dimenticò un interruttore acceso, e mentre lui era assente venne generata la classe politica italiana, con i risultati che vediamo.
É difficile scrivere un paradiso quando tutte le indicazioni superficiali indicano che si dovrebbe scrivere un’apocalisse. Risulta ovvio trovare abitanti per l’inferno o per il purgatorio.
Se tu penserai, se giudicheraida buon borgheseli condannerai a cinquemila anni più le spesema se capirai, se li cercherai fino in fondose non sono gigli son pur sempre figlivittime di questo mondo.
L’inferno e il paradiso sono dentro di noi, entrambi bruciano nel fuoco: passione e amore, dannazione, perdizione ed estasi.