Daniele Viola – Acqua
I tuoi occhi sono verdi come l’acqua del mio pilaccio.
I tuoi occhi sono verdi come l’acqua del mio pilaccio.
Mi limito a guardare gli altri che, nell’acqua, indossano una maschera per toglierne un’altra, per essere se stessi in un posto che non ti giudica dal numero di parolacce che dici al giorno, se menti o se non credi in Dio. Ti parla nel silenzio e tu nel silenzio l’ascolti e rispondi.
Sei proprio come questo mare: immenso ed arcano, che sempre lo senti dire un suo misterioso profondo, che capisci, ma non sai ridirtelo a te stesso con parole comprensibili e determinate; questo mare che ora è calmo ed a stento lo odi ora ansare sulla riva e sembra che sogni, e dopo poche ore è tutto tribulato ed ansimante e appassionato, e non sai il perchè… ma calmo o agitato, silenzioso o irato, il mare ha ogni giorno ed ogni istante un minimo comun denominatore, un significato base unico ed inesorabile, che è la sua grandezza: il senso travolgente di una immane aspirazione all’infinito, al mistero infinito.
All’improvviso entrò la donna delle pulizie ed asciugò quella goccia d’acqua sul pavimento e in un attimo spazzò via il nostro universo.
Solo nelle profondità del mare sono libera di volare.
Piove. Con la fronte appoggiata alla finestra, guardo le mille gocce infrangersi sull’asfalto della strada….
Fantasia… galleggiamo in un lago, in un mare, in un oceano di fantasia… la realtà? La terra ferma!