Dario Morelli – Filosofia
Tu… vedi ciò che i tuoi occhi guardano…ma non riesci a guardare oltre ciò che i tuoi occhi vedono!No… non ci riesci mica te.
Tu… vedi ciò che i tuoi occhi guardano…ma non riesci a guardare oltre ciò che i tuoi occhi vedono!No… non ci riesci mica te.
Sublime è il senso di sgomento che l’uomo prova di fronte alla grandezza della natura sia nell’aspetto pacifico, sia ancor più, nel momento della sua terribile rappresentazione, quando ognuno di noi sente la sua piccolezza, la sua estrema fragilità, la sua finitezza, ma, al tempo stesso, proprio perché cosciente di questo, intuisce l’infinito e si rende conto che l’anima possiede una facoltà superiore alla misura dei sensi.
Chissà se sono le cose che cambiando cambiano noi oppure se siamo noi, cambiando, a cambiare le cose.
Il nostro cuore è come un celo sereno, sta a noi scegliere se mettere il sole o le nuvole!
Cogliere l’attimo è come sfidare il destino. Bisognerebbe capire quale sia l’attimo giusto: tentiamo e a volte rimpiangiamo di averlo fatto; stiamo fermi e ci viene il rimorso di non averci provato. Ma quindi qual è il vero significato di “cogliere l’attimo”? Io credo che bisognerebbe cercare di vivere, assaporando ogni momento, e non cercare sempre l’attimo giusto perché sarebbe come soffocare la nostra esistenza.
Insensibile, né benevolo, né spietato, sottomesso a leggi rigorose o affidato al caso, il mondo non sa di sé. Non lo si può capire perché si presenta impersonalmente, se lo si riesce a chiarire in qualche particolare, resta comunque incomprensibile nella sua totalità. Ciò non toglie che io conosca il mondo anche in un altro modo. Un modo che me lo rende affine e che mi consente di sentirmi, in esso, a casa mia, al sicuro. Le sue leggi sono quelle della ragione, per cui, sistemandomi in esso, mi sento tranquillo, costruisco i miei strumenti e li conosco. Mi è familiare nelle piccole cose e in quelle che mi sono presenti, mentre mi affascina nella sua grandezza; la sua vicinanza mi disarma, la sua lontananza mi attira. Non segue i sentieri che attendo, ma anche quando mi sorprende con insospettate realizzazioni o inconcepibili fallimenti, alla fine conservo, anche nel naufragio, un’indefettibile fiducia in esso.
L’universo vive di sospiri.