Davide Bassi – Lavoro
Credevo di cambiare il mondo, ora mi affanno per cambiare il conto.
Credevo di cambiare il mondo, ora mi affanno per cambiare il conto.
Nella vita non conti per le pacche sulle spalle ricevute, ma solo per quanto prendi in busta paga!
Anche in questa epoca nostra in cui la sofferenza delle masse è formidabile e i problemi sociali sono straordinariamente complicati, può esserci una gioia di vivere, sol che noi vogliamo vedere in ogni problema che il nostro tempo ci pone un compito a noi affidato. Come può ogni singolo individuo venire a capo di questo campito? Ciò dipende dalla sua capacità personale e dalla sfera di azione a lui affidata. Ma chiunque di noi voglia comprendere, può raggiungere la più alta felicità che l’uomo possa conoscere: quella di lavorare per la felicità altrui.
Ho vent’anni, sono bella, intelligente e dinanzi a me vedo paura e buco nero, con il rischio di finire con un lavoro che abbia come sfondo il contratto a tempo determinato.
Una macchina può fare il lavoro di cinquanta uomini ordinari, ma nessuna macchina può fare il lavoro di un uomo straordinario.
Il contadino che trascura l’orto deve cambiare lavoro.
L’ansia uccide più persone del lavoro perché più persone si preoccupano invece di lavorare.