Davide Capelli – Guerra & Pace
Se tutti sparano non è detto che sia giusto sparare, se tutti odiano non è detto che sia giusto odiare, se tutti uccidono non è detto che sia giusto essere un assassino.
Se tutti sparano non è detto che sia giusto sparare, se tutti odiano non è detto che sia giusto odiare, se tutti uccidono non è detto che sia giusto essere un assassino.
Gli uomini continueranno ad uccidersi gli uni gli altri fino al giorno in cui cominceranno a svilupparsi spiritualmente e a svolgere il loro dovere in modo imparziale e ponderato, opponendosi a ogni forma di integralismo e di predominanza di una fede o di un’ideologia qualsiasi sull’altra.
Parlo… mi ascolto… non mi capisco… e non mi rispondo. Siamo disperatamente soli in noi stessi.
E c’è chi dice di far la guerra per la pace, gli odori che non sentiamo mai, il silenzio che non ascoltiamo mai. E poi le marce sopra i fiori e le nostre prigioni che sono dentro di noi. E poi gli sguardi negati che ti fanno naufragare, chi si accorge di chi non c’è più e chi si accorge, di chi non c’è ancora. E poi la verità che gira lontano, chi viene stretto e, chi si stringe da solo. E poi c’è chi piange alla vita che sta per arrivare e, chi sorride alla vita, che se ne va.
Ogni guerra è sempre come tutte le guerre del mondo, chi ci rimette di più sono sempre gli innocenti e i disarmati. La cosa peggiore che un essere umano possa esprimere, con il suo interagire terreno, è sempre la guerra. La guerra è quella cosa che impoverisce gli animi e le tasche dei popoli, fa perdere la bellezza fisica ed interiore, e impedisce l’avanzamento della progressione spirituale. Ma la cosa peggiore è che l’uomo non ha ancora imparato a far pace con se stesso.
La libertà è una sola: le catene imposte a uno di noi pesano sulle spalle di tutti.
Quando questo libro sarà un libro usato, io sarò il morto più felice del mondo.