Delia Viscusi – Felicità
Chi è felice in questo mondo è un pazzo.
Chi è felice in questo mondo è un pazzo.
Da qualunque dolore tu esca, la riconoscerai subito. La persona giusta è quella che ti farà rimettere ancora una volta tutto in gioco, rimescolerà tutte le carte, ti sposterà dentro da ciò che ti inchioda in silenzio. Da qualunque dolore, uscirà il sole, ancora luce e non importa se tu ti senta pronto o meno, te ne accorgi dopo, nei giorni, di portarti ancora, di nuovo, quella meravigliosa voglia di vivere negli occhi ormai dispersa. Ti senti una donna in rinascita. Ti senti di nuovo felice, con la certezza che per quanto ti si potrà negare nella vita, non ti sentirai più sola.
Poiché noi siamo fatti in modo che paragoniamo tutti a noi stessi e noi stessi a tutti, la felicità o il dolore dipendono da coloro con i quali stiamo a contatto, e nulla è più pericoloso della solitudine. La nostra immaginazione, che è naturalmente portata ad elevarsi, alimentata dalle fantastiche immagini della poesia, si crea una schiera d’esseri fra i quali noi occupiamo l’ultimo posto; e all’infuori di noi tutto ci sembra splendido e ogni persona perfetta. E questo è naturalissimo. Spesso sentiamo che ci manca qualche cosa e, proprio quel che ci manca, ci sembra di trovarlo in un’altra persona alla quale attribuiamo tutto ciò che noi pure abbiamo, e inoltre una grazia ideale. Così immaginiamo l’uomo felice. Ed esso è una creatura della nostra fantasia.
La felicità non si cerca, non si trova. Non si prova. Se ne sente la mancanza. Non è mai abbastanza. Uccide d’assenza.
La felicità provoca invidia, se ce l’hai non renderla nota.
Il vero modo di essere felici è quello di procurare felicità agli altri.
Costruire la propria felicità sull’altrui infelicità è come costruire una casa sulle sabbie mobili dell’anima.