Fanny Pala – Desiderio
Ciò che ci affascina di più vive in noi pur essendo ciechi, e malgrado possa essere anche il più sbagliato, a noi attrae fino all’estremo.
Ciò che ci affascina di più vive in noi pur essendo ciechi, e malgrado possa essere anche il più sbagliato, a noi attrae fino all’estremo.
Il sesso appaga il corpo ma non la mente.
Se nella vita non osi, non puoi sperare di ricevere niente di ciò che ardentemente desideri.
L’unico desiderio che vorrei che il Genio della lampada esaudisse, è che le cose andassero come vorrei.
Bisogna comprendere la differenza tra “desiderare” qualcosa e “ritenerla un diritto”.
Ho passato la vita a desiderare che fosse la persona giusta. Il guaio è che una persona non diventa giusta perché tu lo desideri.
Un giorno vorrei prendere appuntamento con la mia anima, raccontargli tutto di me, e fargli le innumerevoli domande che non trovano ancora una risposta. Mi aiuterà a capire cosa voglio da me stesso e in che direzione voglio andare, il valore dei miei sogni o il suono dei miei lunghi silenzi.
È inutile che piangi adesso quando lei non c’è più. Certe cose vanno dette e fatte, quando l’altra persone è in vita, e ci può ascoltare. C’è sempre tempo per rimediare agli errori e chiedere scusa ma abbiamo anche un limite di tempo, dopo questo limite, è troppo tardi: iniziano i rimorsi, poi.
L’uomo che con continui desideri sempre con festa aspetta la nuova primavera e sempre la nuova Astarte, sempre nuovi mesi e nuovi anni, parendogli che le desiderate cose venendo siano troppo tarde, ei non s’avvede che desidera la soddisfazione.
La castità, oltre a non fare il santo, può portare ad un angosciante e disturbante autoincesto mentale.
Sono arrivato a pensare che il mondo potesse vivere d’amore, ma è stato solo un piccolissimo flash, conoscendo il genere umano.
Non vorrei avere un cuore come il suo per niente al mondo.
A volte i desideri sono tanto impossibili che fanno paura: il mio è forse il più assurdo che si possa immaginare. Vorrei, vorrei, ma chissà forse avrei paura; vorrei rivederti qui ora accanto a me vivo, dolce e sereno come eri. Vorrei stringerti ancora e farmi stringere forte, forte in un caldo abbraccio.
Son pochi i ricordi che porterò con me nel mio cammino. Il coraggio, delle mie azioni, e il coraggio delle mie non azioni, la calma è la virtù assai più grande dell’impeto. Le persone che ho perse, e che ho ancora, con le prime ho avuto saggezza, con le altre amore e furbizia. Nella fede, che nelle rare notti buie mi ha dato luce, nell’amore, quello che ho fatto, non aveva secondi fini, distinguendomi non per aver usato, l’intelletto ma il cuore. Poche cose per questa salita lunga aspettando la discesa e cercando la gioia.
Vorrei un’altra occasione, un’altra possibilità. Vorrei che il tuo nome sia sinonimo di felicità.
Ho voglia di un attimo da mille brividi!
Quanto vorrei che avessero torto tutti i miei punti di svista.