Alessandro Ammendola – Destino
Non conta quanti passi fai, quello che conta è non inciampare nei tuoi “ieri”.
Non conta quanti passi fai, quello che conta è non inciampare nei tuoi “ieri”.
Aprendo il libro dell’esistenza vi leggeremo le nostre, ma ogni pagina è scritta a due mani: da un maestro che ci ha sottolineato gli errori e da noi che vi abbiamo posto rimedio.
Meschino o grandioso che sia, ogni uomo ha il suo destino e non può che affrontarlo.
Siamo narratori della nostra vita. Siamo onniscienti del tempo e della sorte.
Tutti gli sforzi inizieranno ad avere un senso, quando le porte cominceranno ad aprirsi.
Ricordi chi eri, prima che il mondo ti dicesse cosa saresti dovuto essere?
Le nostre scelte sono le chiavi del nostro domani.
Se si viaggia insieme, il cammino è più lieto e lieve.
La vita è una giostra dove i cavalieri del destino armeggiano il nostro futuro.
Sette miliardi di pensatori ed un unico intento: bussare consapevoli al portone del Regno di Dio.
La vecchia campana grida la sua disperazione.
Ognuno di noi dovrebbe essere libero di scegliere quando e come proseguire il proprio “cammino”, ma la verità è che, se non la vita, c’è sempre qualcuno, o qualcosa, che poi decide per noi.
C’è e ci deve essere sempre un punto di riferimento dove potersi indirizzare nel nostro cammino, si dovrà sempre avere nel cuore e nella mente quel punto chiamato “direzione futuro” dove andare.
Lascia che la vita faccia il suo corso, lascia che la vita plasmi il tuo futuro. Nessuno è artefice della propria, se non il tempo e il destino. Lascia che la vita faccia il suo lavoro, il tempo è galantuomo e ti darà ciò che meriti.
Non si può aspettare la fortuna seduti, bisogna alzarsi e darle una mano.
Il destino non scrive mai libri che ha già letto e di cui conosce bene la trama, ma ama improvvisare istante per istante e scrivere parole con l’inchiostro dell’imprevedibilità.
È assolutamente falso che le persone nel tempo cambino, bensì col tempo si rivelano per come in realtà esse sono.