Paolo Pantaleo – Destino
Se amare significa io e te, respirare in due in un solo respiro… se amare significa tutto questo, non mi spiego perché sei volata.
Se amare significa io e te, respirare in due in un solo respiro… se amare significa tutto questo, non mi spiego perché sei volata.
Sarebbe andando anche meglio di quanto si potesse sperare. Ma dopo l’infausto 1999 tutto è perduto nell’ipocrisia dell’autorità celeste, nella morte e caduta di ogni cosmo e realtà, che il Creatore ha il coraggio e la pazzia di chiamare vita.
Il destino è come una stella.Nasce quando un bimbo viene al mondo e sparisce quando esse muore…
Attenti a sollevarvi contro di me, quando il Male siete voi. Continuando così, l’inferno vi aspetta. Ma è Dio, completamente ammattito, che lo vuole, cercando di convertire il male nel bene e il bene nel male, nell’illusoria speranza di salvare così i suoi figli e servi, attraverso me. Otterrà il suo amaro destino.
Si può solo dire nulla: destinazione e destino di ogni discorso.Ma solo questo nulla è proprio quel che si dice.La verità del discorso intesa come esperienza stessadel suo errore. Altro non resta che, in tutto abbandonolasciarsi comprendere dal discorsosenza la nostra volontà di intenzione.”Codesto solo oggi possiamo dirti:ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.E Nietzsche mutuato non distinguo da Montale.
Siamo, quel che ci manca. Da per sempre.
Un lungo periodo di buio e confusione… e adesso finalmente il tuo calore.
Non sono Io che percorro le strade del mondo speditamente! E’ il mondo che avanza più veloce del mio passo.
Troppi semafori rossi mi separano da te.
Se non lo rivedo in un tempo ragionevole, in buona salute, saprà l’Onnipotente, che finora è stato soltanto un gioco.
Il destino contempla l’anima di qualcuno perché vuole donargli l’eternità e per farlo distrugge un attimo incancellabile.
Tanto si sa, puoi progettare in mille modi la tua vita ma stai tranquilla che il destino farà in modo di cambiarli tutti.
Dicono che il destino aspetta il momento giusto e poi porgendosi alla finestra di quel castello fa della nostra vita ciò che vuole, io credo che si prende gioco di noi solo perché ha paura di perdere il suo giocattolo.
Io credo che se l’Onnipotente ha lasciato ancora i suoi figli senza guinzaglio, per la solita coda, si ritroverà immerso in un guaio senza eguali in ogni tempo e in ogni luogo. Nemmeno il suadente odore del grasso gli risolleverà… lo spirito. Non sarebbe un forse, sarebbe la predizione del suo futuro.
E ti ritrovi un estraneo dopo tanto tempo… e continui da sola.
In quel piccolo locale, fra tante gente, i miei occhi andavano a te…tu con lo sguardo in quel bicchiere e con il pensiero chissà dove…mi avvicinai e…oggi tu sei qui accanto a me a vivere il presente ciò che ieri era passato…
Il destino e la giustizia hanno una cosa in comune: non esistono!