Domenico Esposito Mito – Libri
Ho perso il “magico” dono della fede quando ho acquisito il magico dono della ragione.
Ho perso il “magico” dono della fede quando ho acquisito il magico dono della ragione.
Si trovarono a una ventina di iarde uno dall’altra, e il suo apparire era così improvviso, ch’era ormai impossibile evitare il suo sguardo. Subito i loro occhi s’incontrarono e a ciascuno il viso avvampò del più intenso rossore. Egli ebbe un vero e proprio soprassalto e per un attimo sembrò immobilizzato dalla sorpresa.
Quello che i sogni non dicono lo fanno le letture che uno decide di affrontare. Il libro: una scelta cosciente, per certi versi inquietante, e da tenere assolutamente segreta. Come i sogni, dopotutto.
Quando una persona mi piace moltissimo non ne dico mai il nome a nessuno: è come rinunciare a una parte di lei. Ho imparato ad amare il segreto: mi sembra l’unica cosa che può rendere misteriosa – o splendida – la vita moderna.
Si era svegliata. Batté le palpebre nell’oscurità impenetrabile. Spalancò la bocca e respirò con il naso. Batté di nuovo le palpebre. Sentì scorrere una lacrima, la sentì sciogliere il sale lasciato da altre lacrime. La saliva non le scendeva più in gola, il cavo orale era secco e duro. La pressione interna tendeva le guance. Era come se il corpo estraneo che aveva in bocca fosse sul punto di farle esplodere la testa. Ma che cos’era, che cos’era? Il primo pensiero concepito al risveglio era stato che avrebbe voluto sprofondare di nuovo. Sprofondare in quell’avvolgente abisso buio e caldo. L’effetto dell’iniezione che l’uomo le aveva fatto non era ancora finito, ma lei sapeva che il dolore incombeva, lo capiva dai lenti, sordi colpi che scandivano le pulsazioni e dal flusso spasmodico del sangue nel cervello. Lui dov’era? Era proprio alle sue spalle? Trattenne il respiro, rimase in ascolto. Non udì nulla, però ne percepiva la presenza. Come un leopardo.
Se qualcuno crede davvero che il pericolo per la democrazia venga dai no global e dalla Cgil e non dai no processe dai Blackbloc dalle eterne loggie segretepatrie allora prepari subitoteloni di salvataggio salvacondotti stampelle inciuci e rattoppi. Ma non s chiamera salvare la democrazia. Si chiamerà una volta per tutte complicità.
Seppe che amarla era il suo destino inesorabile.