Edvania Paes – Sogno
Certi tramonti sono davvero magici. Ti trasportano in dimensioni sconosciute. Mai immaginate. Ti fanno sognare ad occhi aperti.
Certi tramonti sono davvero magici. Ti trasportano in dimensioni sconosciute. Mai immaginate. Ti fanno sognare ad occhi aperti.
Paradossalmente i miei sbalzi d’umore sono la mia rovina e la mia salvezza.
Come uno spettro, in una strada che conduce al nulla. Con qualcosa di sacro. I miei sogni.
Tu eri rapido, Morar, come un capriolo sulla roccia, terribile come una fiamma notturna nel cielo. La tua collera era una tempesta, la tua spada nella battaglia, un lampo sulla landa. La tua voce sembrava il torrente dopo la pioggia, il tuono grondante tra le montagne. Molti caddero sotto il tuo braccio; la fiamma della sua ira li consumò. Ma quando tu ritornavi dal combattimento, com’era calma la tua fronte! Il tuo viso era come il sole dopo la tempesta, come la luna nella notte silenziosa; il tuo seno era tranquillo come il lago quando è cessato il rumore del vento.
Una vita senza sogni? Un cielo senza stelle…
Il sogno è l’ultimo a morire.
Nel sogno sei autore e non sai come finirà.