Edvania Paes – Stati d’Animo
La mia casa è sempre ordinata. Ma i miei pensieri sono ribelli, sempre nel caos. Penso non ci sia un posto adatto per loro.
La mia casa è sempre ordinata. Ma i miei pensieri sono ribelli, sempre nel caos. Penso non ci sia un posto adatto per loro.
L’importanza di uno sguardo è dato dal fatto che puoi capire ciò che la bocca tace.
Anche le grandi tempeste sono passeggere, aver fede che dopo i tuoni il sole illumini di speranza il nostro cammino!
I miei occhi urlano ciò che la mia bocca tace.
Sai da cosa capisci chi ti vuole bene? Da come, anche nel tuo silenzio, segue i tuoi attimi.
Le persone vere e sincere vanno “strette” al cuore.
Scissioni elettive. Li chiamo così i frammenti che saltano in aria come mine vaganti, a rischio scoppio, da quel mio me centrale che avrebbe bisogno di interezza. Proiezioni. Salti funambolici tra il trapezio del Sé e l’isoscele dell’Io. Tonalità. Crome e diesis che mi urlano dentro in sinfonie distorte e stonate. E più mi urlo, mi urlano, più m’insonorizzo e più non mi do retta. Il “no” è la mia ottava nota musicale. Mi sbatto gli occhi in faccia. Mi allontano, di schiena. C’è chi si prende le misure; io mi prendo le distanze.
L’importanza di uno sguardo è dato dal fatto che puoi capire ciò che la bocca tace.
Anche le grandi tempeste sono passeggere, aver fede che dopo i tuoni il sole illumini di speranza il nostro cammino!
I miei occhi urlano ciò che la mia bocca tace.
Sai da cosa capisci chi ti vuole bene? Da come, anche nel tuo silenzio, segue i tuoi attimi.
Le persone vere e sincere vanno “strette” al cuore.
Scissioni elettive. Li chiamo così i frammenti che saltano in aria come mine vaganti, a rischio scoppio, da quel mio me centrale che avrebbe bisogno di interezza. Proiezioni. Salti funambolici tra il trapezio del Sé e l’isoscele dell’Io. Tonalità. Crome e diesis che mi urlano dentro in sinfonie distorte e stonate. E più mi urlo, mi urlano, più m’insonorizzo e più non mi do retta. Il “no” è la mia ottava nota musicale. Mi sbatto gli occhi in faccia. Mi allontano, di schiena. C’è chi si prende le misure; io mi prendo le distanze.
L’importanza di uno sguardo è dato dal fatto che puoi capire ciò che la bocca tace.
Anche le grandi tempeste sono passeggere, aver fede che dopo i tuoni il sole illumini di speranza il nostro cammino!
I miei occhi urlano ciò che la mia bocca tace.
Sai da cosa capisci chi ti vuole bene? Da come, anche nel tuo silenzio, segue i tuoi attimi.
Le persone vere e sincere vanno “strette” al cuore.
Scissioni elettive. Li chiamo così i frammenti che saltano in aria come mine vaganti, a rischio scoppio, da quel mio me centrale che avrebbe bisogno di interezza. Proiezioni. Salti funambolici tra il trapezio del Sé e l’isoscele dell’Io. Tonalità. Crome e diesis che mi urlano dentro in sinfonie distorte e stonate. E più mi urlo, mi urlano, più m’insonorizzo e più non mi do retta. Il “no” è la mia ottava nota musicale. Mi sbatto gli occhi in faccia. Mi allontano, di schiena. C’è chi si prende le misure; io mi prendo le distanze.