Elena Ortega – Abbandonare
Se n’è andata come la notte; all’alba, senza far rumore.
Se n’è andata come la notte; all’alba, senza far rumore.
Nel momento in cui la notte cede il posto al giorno che nasce, nella confusione…
Non ammetto, anche se a volte è solo disperazione: le mamme che abbandonano i neonati……
Volevano morale soprattutto portavano il prosciutto al commissario andavano alla chiesa con il lutto, contenti…
Non scendono lacrime dai miei occhi…Nessun singhiozzo interrompe il mio respiro…Niente trema del mio corpo…Ormai lo so: probabilmente tu hai sempre avuto un altra o magari ti sei stancato di aspettarmi…Non ti accuso di niente la colpa è anche mia…Ogni giorno qualche vecchio ricordo mi ritorna in mente…Ho imparato ad allontanarli a tenere lontane le mie lacrime dal volto…Qualchevolte però cedo e allora una lacrima scivola sulla guancia ma non mi fermo al passato vado avanti…Credo che un giorno, forse, noi due ci rivedremo e saremo due amici come lo eravamo da piccoli…Ti ricorderò amico mio… Ti ricorderò come se fossi sempre accanto a me!Addio.
Sono talmente abituata agli addii delle persone che rimarrei scioccata se per una volta mi dicessero “io resto con te”
Provo come una sensazione di abbandono: abbandono al lento scorrere della vita, alle sensazioni, alle piccole manie della gente. Come se nulla più importasse o fosse rilevante, mi trascino da una parte all’altra della città. Eppure ci deve essere qualcosa che importa veramente, in fondo, che ci fa galleggiare nella consapevolezza che qualcosa di importante, nella nostra vita, lo abbiamo realizzato e che, in fondo, siamo solo in un momento di stallo, in attesa che le acque ci smuovano.