Émile Michel Cioran – Libri
L’unico modo di salvaguardare la propria solitudine è ferire tutti, a cominciare da quelli che amiamo.
L’unico modo di salvaguardare la propria solitudine è ferire tutti, a cominciare da quelli che amiamo.
Non amo leggere, ma mi piace ascoltare il mio cuore, osservare gli occhi delle persone che mi permette di contemplare il loro cuore e ammirare lo splendore della loro anima.
Incertezza: come spalancare gli occhi al buio e poi chiuderli forte forte e poi aprirli e restare accecati dai puntini d’argento creati dalla pressione sulle cornee, strizzarli, farli roteare, mettere a fuoco e accecarsi di nuovo, ma almeno in qualche modo hai visto la luce.
I bambini restano tutti così, la prima volta che sono trattati slealmente. Essi pensano di aver diritto alla lealtà degli adulti quando vanno a loro pieni di fiducia. Dopo che gli adulti si saranno mostrati sleali con loro, essi li ameranno ancora, forse, ma non saranno mai più gli stessi. Nessuno dimentica la prima slealtà.Nessuno, tranne Peter.Peter l’ha incontrata spesso e l’ha sempre dimenticata.Io credo fosse questa la vera differenza tra lui e gli altri ragazzi.
In un mondo minacciato, la letteratura dovrebbe essere una guida, non un rifugio.
“Quante volte” chiesi disinvolta.”Come?” Sembrava l’avessi distolto da chissà quale catena di pensieri.Non mi voltai. “Quante volte sei venuto qui?”.”Vengo a trovarti quasi tutte le notti”.Mi voltai di scatto, stupita: “Perché?””Sei interessante quando dormi”. Lo diceva come se niente fosse. “Parli nel sonno”.”No!” Sbottai, rossa di vergogna fino ai capelli.Era dispiaciuto, glielo leggevo negli occhi. “Sei tanto arrabbiata con me?””Dipende!” Mi sentii come se qualcuno mi avesse rubato l’aria.Aspettò che chiarissi.”Da…” mi sollecitò dopo un po’.”Da quel che hai sentito!” Strillai.All’istante, in silenzio si materializzò al mio fianco e mi prese le mani con delicatezza.”Non essere così sconvolta” Si chinò su di me e da pochi centimetri di distanza mi fissò negli occhi.Ero imbarazzata, e cercai di distogliere lo sguardo.”Ti manca tua madre” sussurrò.”E che altro?”Sapeva dove volevo arrivare. “Hai pronunciato il mio nome” ammise.Sospirai, rassegnata: “Tante volte?””Quante sarebbero precisamente – tante-?””Oh, no!” Chinai la testa.”Non prendertela con te stessa” mi sussurrò in un orecchio. “Se fossi capace di sognare, sognerei te. E non me ne vergogno”.
Non sono in grado di vivere se al mondo non ci sei tu, Bella. Lo vedevo nel tuo sguardo, sembravi sinceramente convinta che non ti volessi più. L’idea più assurda e ridicola… Come se io potessi mai trovare il modo di esistere senza aver bisogno di te.