Emilio Fornasa – Società
La legge è uguale per tutti. Gli avvocati e i giudici no.
La legge è uguale per tutti. Gli avvocati e i giudici no.
Il nostro stato ha sempre assicurato pari opportunità e piene libertà, per esempio ai giovani intellettuali disoccupati ha concesso la libertà di non sposarsi, di non aver figli, di non lavorare, di non arricchirsi, di non essere sereni, e tra le altre numerose libertà, non ultima, quella di vendicarsi.
Noi giovani siamo troppo violenti, magari un po’ fuori di testa, ma l’unica cosa che ci differenzia dagli altri: è che loro ragionano col cervello, noi gente pazza ragioniamo col cuore.
Sono due miliardi le persone che soffrono la fame. Il numero potrebbe decrescere ma, come al solito, l’interesse dei ricchi (potenti) prevale sul destino di molti (fragili).
Una società che egli si compiace di definire “molto complessa” gli ha aperto infiniti interstizi, crepe, fessure orizzontali e verticali, a destra come a sinistra, gli ha procurato innumeri poltrone, sedie, sgabelli, telefoni, gli ha messo a disposizione clamorose tribune, inaudite moltitudini di seguaci e molto denaro.Gli ha insomma moltiplicato prodigiosamente le occasioni per agire, intervenire, parlare, esprimersi, manifestarsi in una parola (a lui cara) per “realizzarsi”.
Nessuno vorrebbe parlare molto nella società se sapesse quanto spesso non riesce a capire gli altri.
Se la crisi non permette di investire, investi su te stesso.