Emilio Rega – Stati d’Animo
Il pianto dentro di noi che muove al riso.
Il pianto dentro di noi che muove al riso.
La fragilità delle persone spesso si sottovaluta e non ci si accorge il male che può fare, a volte devastante al punto di ferire l’anima lasciandogli dei danni permanenti.
Desidero tanto lasciarmi incatenare le caviglie dalla schiuma del mare, mentre il vento accarezza il mio viso.
Spesso il piacere è un ospite passeggero, ma il dolore, ci stringe in un crudele abbraccio.
Ci sarebbe voluto il sole, invece c’ho messo il sale e mi è toccato navigare per questo mare come un pirata, immergendomi in un illecito amore e facendo razzia di coscienza, distruggendo il buono ed il bello, depredando la speranza, uccidendo e mortificando la mia essenza. Sono il capitano di una vecchia nave che arranca, senza vele gonfiate dai venti, senza ancora per ormeggiare, imbarco acqua e c’è il rischio di affondare.
Conserva i ricordi più belli nell’angolo più luminoso dell’anima, serviranno a colorare i giorni e le notti buie e solitarie.
Ho pensato di ringraziare i Maestri del Dolore che ho conosciuto. Sono finalmente grata per ogni ferita: quel sangue che ne è scaturito non era altro che un passaggio per la mia anima: mi sono liberata così.Se ora sono quello che sono, ma se soprattutto sarò quello che sarò, è a quelle ferite che lo devo.