Enrico Pea – Cielo
Il cielo ti pare tanto vicino, senza i monti che ti ricordano l’enormità dello spazio. Erano i monti la causa dello spavento quando, da ragazzo, al mio paese, udivo i tuoni d’inverno?
Il cielo ti pare tanto vicino, senza i monti che ti ricordano l’enormità dello spazio. Erano i monti la causa dello spavento quando, da ragazzo, al mio paese, udivo i tuoni d’inverno?
Prima di guardare in alto bisogna guardarci dentro, il cielo si legge con gli occhi del anima.
Alzo gli occhi al cielo e vedo l’immensa tristezza che mi accarezza i capelli!
Il cielo, scrigno dei nostri sogni, delle nostre speranze.
“Allora non capisci?”La prese per un braccio e la strattonò giù dal divano fino al balcone. Il cielo notturno invernale li sovrastava.”Lo vedi? Lo vedi il cielo? Quando ero piccolo lo guardavo e vedevo tutte quelle stelle e pensavo che fino a quando un cielo così sarebbe esistito non si poteva essere tristi e smettere di sognare… Ora vedo solo fottute lampadine.”
Guardo sempre la linea dell’orizzonte perché il sole non tramonta mai senza una promessa!
Condividiamo, tutta l’umanità condivide, la luce del sole.La luce del sole non è né tua né mia.È l’energia dispensatrice di vita che tutti condividiamo.La bellezza di un tramonto, se lo osservi con sensibilità, è condivisa da tutti gli esseri umani.