… è come quando stai leggendo un libro che ti piace e ti affretti perché sei curioso del finale… Puoi provare emozioni che ti portano a rileggere; vuoi capire anche le sottili sfumature, provare la stessa eccitazione. Puoi rimanere deluso e torni a rileggere ma solo perché forse non hai capito, ti aspettavi qualcosa di diverso. Puoi avere la voglia di chiuderlo e dimenticare la sua esistenza lasciandolo impolverare su uno scaffale.
Se viviamo tormentati dal peso delle nostre scelte, possiamo trascinarlo o prenderlo per mano, ma non c’è modo di conviverci.
Ci sono giorni in cui la mente tace ed è più semplice ascoltare il cuore. In quei momenti riesco ad amare tutto, in primis me stessa.
Ho imparato a non parlare più con chi non ha la volontà di ascoltare. Sono schifata da persone che parlano e come linguaggio conoscono solo quello offensivo, diffamatorio e accusatorio! Ognuno può vivere come vuole, con i modi che preferisce, ma almeno abbiate la decenza di non cadere in basso commettendo errori, modi, azioni per cui avete offeso, diffamato e accusato!
Non si può conoscere la vera felicità senza aver testato sul proprio cuore la sofferenza per il dolore più atroce.
Troppe cose ci deludono per questo cominciamo a non credere più in niente. Troppe persone ci feriscono, per questo cominciamo a non fidarci più di nessuno. Troppe cose “Sembrano” e poi non “Sono”… Ecco perché cominciamo a pretendere i fatti senza farci bastare più le parole.
Quando non si riesce a stare da soli ovvero con se stessi, non si riesce nemmeno a stare con gli altri. Dobbiamo imparare a stare da soli, soltanto così possiamo rispettare gli spazi delle persone a cui vogliamo bene non creando una dipendenza emozionale.