Fabrizio De André – Musica
E adesso aspetterò domaniper avere nostalgiasignora libertà signorina fantasiacosì preziosa come il vino così gratis come la tristezzacon la tua nuvola di dubbi e di bellezza.
E adesso aspetterò domaniper avere nostalgiasignora libertà signorina fantasiacosì preziosa come il vino così gratis come la tristezzacon la tua nuvola di dubbi e di bellezza.
Spesso mi tornano in mente cose che ho dimenticato negli anni. Ad esempio, l’altro giorno ho rivisto un mio duetto con Lionel Hampton, che serata. E quando mi ritrovai in un pianobar di via Veneto a Roma con Ella Fitzgerald e Oscar Peterson al pianoforte? Ero estasiato.
La musica produce suoni supplementari della natura.
Ero una bambina, quando ho iniziato a scrivere su fogli di calendario senza conoscere le lettere, non capivo nemmeno il senso della musica, non conoscevo le note, ma suonavo. Non a tutte le donne piacciono i gioielli, né avere armadi colmi di scarpe, borse, vestiti, né ricevere fiori o regali, e io sono una di quelle donne che, da bambina a oggi, ho riempito i miei cassetti di quaderni, fogli e biro colorate, nel mio armadio conservo alcuni libri e la mia chitarra; che mi è arrivata come dono in un giorno qualunque, e in certi momenti è la migliore compagnia che io possa desiderare, la suono senza saper suonare, eppure la musica che ne esce mi avvolge in un tenero abbraccio, come quello del silenzio della notte, quando mi sveglio per scrivere.
La mia musica è una sorta di blues.
Ormai non fanno più quella musica che esce dal cuore. Ora la fanno con le parole del cruciverba della settimana enigmistica.
Passerà anche questa stazione senza far male, passerà questa pioggia sottile come passa il dolore.