Federica Bosco – Tristezza
Potevamo mollare e vivere di rimpianti o continuare a stringere i denti ricacciando indietro le lacrime.
Potevamo mollare e vivere di rimpianti o continuare a stringere i denti ricacciando indietro le lacrime.
Il racconto più vero di noi stessi sta tutto nella mente. I segreti intimi, le pazzie indicibili. Le sofferenze, le mancanze. Sta tutto lì, e ci segue, e cresce sempre un po’ di più. E nessun diario sa raccontarci meglio di ciò che teniamo dentro. Una sensazione si può tentare di rivivere, si può toccare, ma quanta ne perde di bellezza quando si trasforma in lettere da capire.
Si è veramente soli soltanto nel momento in cui anche i tuoi pensieri ti abbandonano.
La solitudine è una scatola oscura dove l’unica cosa visibile sono il dolore, la malinconia, la frustrazione, la tristezza… dove senti la tua anima gridare disperatamente aiuto; senti il suo affanno, la vedi aggrapparsi angosciosamente a quei ricordi in cui la tua vita era lieta, alla speranza dell’inizio di giorni migliori, alle persone che incroci per strada, non importa chi sia la persona in questione: l’importante è sentirsi meno soli, meno vuoti.
Vedrai che passerà. Tutto passa a questo mondo, soprattutto le cose a cui tieni. Quelle fanno in fretta ad andarsene.
Quando la solitudine ti penetra nelle ossa cerca nei sorrisi della gente il calore di cui necessiti, non potrà bastare, ma ti aiuterà.
Lo stanno amando in troppi e lui si sente solo.