Federica Maneli – Tristezza
Sto ridendo. Questo è ciò che la gente superficiale vede. Nessuno è capace di leggermi negli occhi, eppure, sono così trasparenti.
Sto ridendo. Questo è ciò che la gente superficiale vede. Nessuno è capace di leggermi negli occhi, eppure, sono così trasparenti.
Una volta avevo un cuore. Me lo ricordo bene, fu prima che me lo strappassero dal petto per camminarci sù. Non è stato tanto tempo fà, ma il dolore è cosi grande che sembra io lo sopporti già da un eternità.
Per sopportare il dolore senza fare una piega, occorre che la vita vi abbia stirato almeno un paio di volte.
Come una bambina poggiavo il mento sulla tua spalla lasciandomi cullare dal profumo della tua pelle. Mi guardavi con aria serena e lasciavi che le mie labbra si poggiassero su di te. “Di cosa profumo?” Mi chiedesti. Ci ho pensato a lungo. Ora lo so. Profumavi di felicità.
E fa male capire che giorno dopo giorno ti dimentichi dei momenti passati insiemedimentichi le loro voci, i loro comportamenti e il loro modo di fare… loro non ci sono più e non torneranno… e a te non resta niente di più di una lacrima… del dolore della loro perdita… anche se ormai lontana ha lascito aperta una ferita nel cuore… nonni vi voglio bene.
Circondandomi di tristezza ho imparato ad avere paura della felicità.
L’offesa ferisce, l’urlo colpisce e il silenzio uccide, quando si ama.