Federico Moccia – Felicità
Di giorno, di notte senza fari, urlando a perdifiato, spavaldi, padroni di tutto, padroni della vita.
Di giorno, di notte senza fari, urlando a perdifiato, spavaldi, padroni di tutto, padroni della vita.
La sofferenza, il dolore, la tristezza, la depressione ci legano a sé tenendoci prigionieri. La felicità ci libera.
Quando pensiamo all’altrui felicità, affidiamo agli altri, e sogniamo a nostra insaputa, una nuova forma di realizzazione dei nostri desideri e ciò può renderci più egoisti di quando pensiamo alla nostra felicità personale.
E mentre stringe più forte il cuscino pensa che forse l’amore vero è quello dei suoi genitori. Un amore semplice fatto di giornate insieme ognuno coi propri impegni e i propri hobby. Un amore fatto di risate e scherzi mentre si rientra a casa di sera, fatto di colazioni preparate al mattino, di figli da crescere, di progetti ancora da fare. Si, i miei genitori si amano. E non sono stati uno il primo amore dell’altra. Si sono conosciuti dopo aver amato altre persone. E forse non così. Forse bisogna viaggiare prima di capire qual è la meta giusta per noi. Forse la prima volta è ogni volta che ami.
Chiedo solo di poter dimostrare che avere tanto denaro non porta la felicità.
Prendi il mio cuore come tappeto volante della tua gioia per volare nel cielo infinito della felicità.
La felicità è come una farfalla… se la insegui non riuscirai a prenderla mai, ma se ti fermi per un’attimo si poserà su di te.