Filippo Turati – Guerra & Pace
Si vis pacem, para pacem.
Si vis pacem, para pacem.
La scelta della guerra è una posizione indifendibile.
Toccato da un’altra, sfiorato da un’altra, pensato da un’altra. È follia la mia. Scoppierò. Darò fuoco e sentirò il sapore amaro della quiete della pace a cui io non porrò confini. Solo dopo. Amare è combattere.
In guerra, le considerazioni morali contano per i tre quarti, il rapporto delle forze reali solo per l’altro quarto.
Perchè, dovrei servirti, tu che minacci il popolo di stenti, tu che organizzi complotti, tu che innalzi la casta e abbassi la gente, tu che formuli leggi per la tua “gente”, e che solo ti assolvi. Arriverà un giorno dove mille e mille grida si uniranno in un solo gesto, la democrazia del popolo, di tutto il popolo, saraì resa uguale.
Il complimento perfetto non lo dici per diletto, ma a l’amico prediletto.
Quando imperversa la guerra per ottenere la pace bisogna combattere.