Platone – Filosofia
Il meglio è il giusto.
Il meglio è il giusto.
L’eterno conflitto tra essere e apparire, quell’immenso vuoto che cela se stessi. Così nel carnevale della vita i sensi si perdono in mille falsità e altrettanti modi di essere che non sono nostri ma delle mille sfumature di noi stessi.
Il piedistallo del giudizio, è solo per gli dei.
La voce dell’anima: esisto (cogito ergo sum) per amare (amo e sempre sarò) veramente (gnothi sautòn)
Tutto ciò che scorre è vita, l’immobile è morte.
L’eterno è morte, perché non diviene ma resta statico, l’istante è vita e segue il divenire per trasformarsi e stupire. L’infinito è, il finito sarà.
Ciò che per la mente è improbabile, per il cuore è possibile.
La vitalità dell’esistenza è nell’incoerenza.
Alla lunga vincerà l’intelletto per amare (Maiello, amo e sempre sarò) sulla ragione per valutare (Cartesio, cogito ergo sum)
Anche se mettiamo insieme tutto l’oro del mondo alla fine il suo peso avrà un valore mentre i figli no. Il loro valore è “inestimabile”.
Fai quello che vuoi. Non rassegnare. Vai a prendere quello che ti manca. Non rimpiangere. Spostati se non stai bene dove sei. Non ti accomodare. Le cose sono state fatte per esistere. Tu sei stato creato per vivere. Non ti accontentare di meno.
Combatterò contro i miei fantasmi fino a sconfiggerli. Scrivendo. Perché scrivere è la mia arma per esorcizzare i fantasmi che popolano la mia mente.
Non esiste valore più alto che mantenere integra la propria capacità di amare.
Il pensare ha un prezzo che la noia non è disposta a pagare.
Se guardi l’universo, a quello scenario verso, come per magia, scoprirai che è la vita lo spettacolo più bello che ci sia, che dà senso a quella sinfonia, di quasar e stelle roventi, di pulsar e firmamenti, con buchi neri così possenti, in barba all’economia, superando la fantasia.
Il livello di evoluzione spirituale di un essere umano si misura dal livello del suo disinteresse per le cose materiali. E si tratta di una misura assai impietosa, perché riserva molto frequentemente amare sorprese.
Salvare il mondo da se stessi o salvare se stessi dal mondo. Non sempre il mondo è là fuori.