Fortunato Cacco – Cielo
Se mi levate il tramonto perdo come minimo cinque chili di malinconia.
Se mi levate il tramonto perdo come minimo cinque chili di malinconia.
Tu non lo sai, nemmeno io, ma poi si l’ho saputo! Quando? In un sogno, più vero del reale! Ecco insieme mani strette alle mani tu fissavi un orizzonte di una luce mai vista, il celo con le sue stelle a illuminarti i sentieri. Tutto si scostava dal passato, un amore vero governava la terra nessuno più soffriva, nessun bambino piangeva, il sorriso nella bocca di tutti il paradiso era nell’anima! Tu non lo sai ma io l’ho sognato quel mondo!
Il cielo di città mi piace perché puzza di basso, di uomini. Il cielo di campagna invece mi fa paura. C’è solo roba del Signore, lassù: stelle, stelloni, nuvole al galoppo. E poi che mi mettevo a fare in campagna? A litigare con gli alberi? Quelli sono tranquilli, beati, ti fanno sentire uno sputo. La natura è tutta arrogante, è roba diretta del Signore, e giustamente un po’ di strafottenza ce l’ha.
Il cielo stellato è il muro del pianto di tutte quelle persone che, rannicchiandosi nel proprio letto, affidano un messaggio alla Luna pregandola di realizzare il desiderio più profondo che custodiscono nel segreto del cuore.
Il cielo è come me, muta i colori del mio dolore e mai tornerà blu perché la tua nuvola ha bevuto gocce del mio bene.
Non crearti illusioni, non serviranno a nulla, tutto scorre, tutto continua un lento andamento senza…
Non spegni il sole se gli spari addosso.
Tu non lo sai, nemmeno io, ma poi si l’ho saputo! Quando? In un sogno, più vero del reale! Ecco insieme mani strette alle mani tu fissavi un orizzonte di una luce mai vista, il celo con le sue stelle a illuminarti i sentieri. Tutto si scostava dal passato, un amore vero governava la terra nessuno più soffriva, nessun bambino piangeva, il sorriso nella bocca di tutti il paradiso era nell’anima! Tu non lo sai ma io l’ho sognato quel mondo!
Il cielo di città mi piace perché puzza di basso, di uomini. Il cielo di campagna invece mi fa paura. C’è solo roba del Signore, lassù: stelle, stelloni, nuvole al galoppo. E poi che mi mettevo a fare in campagna? A litigare con gli alberi? Quelli sono tranquilli, beati, ti fanno sentire uno sputo. La natura è tutta arrogante, è roba diretta del Signore, e giustamente un po’ di strafottenza ce l’ha.
Il cielo stellato è il muro del pianto di tutte quelle persone che, rannicchiandosi nel proprio letto, affidano un messaggio alla Luna pregandola di realizzare il desiderio più profondo che custodiscono nel segreto del cuore.
Il cielo è come me, muta i colori del mio dolore e mai tornerà blu perché la tua nuvola ha bevuto gocce del mio bene.
Non crearti illusioni, non serviranno a nulla, tutto scorre, tutto continua un lento andamento senza…
Non spegni il sole se gli spari addosso.
Tu non lo sai, nemmeno io, ma poi si l’ho saputo! Quando? In un sogno, più vero del reale! Ecco insieme mani strette alle mani tu fissavi un orizzonte di una luce mai vista, il celo con le sue stelle a illuminarti i sentieri. Tutto si scostava dal passato, un amore vero governava la terra nessuno più soffriva, nessun bambino piangeva, il sorriso nella bocca di tutti il paradiso era nell’anima! Tu non lo sai ma io l’ho sognato quel mondo!
Il cielo di città mi piace perché puzza di basso, di uomini. Il cielo di campagna invece mi fa paura. C’è solo roba del Signore, lassù: stelle, stelloni, nuvole al galoppo. E poi che mi mettevo a fare in campagna? A litigare con gli alberi? Quelli sono tranquilli, beati, ti fanno sentire uno sputo. La natura è tutta arrogante, è roba diretta del Signore, e giustamente un po’ di strafottenza ce l’ha.
Il cielo stellato è il muro del pianto di tutte quelle persone che, rannicchiandosi nel proprio letto, affidano un messaggio alla Luna pregandola di realizzare il desiderio più profondo che custodiscono nel segreto del cuore.
Il cielo è come me, muta i colori del mio dolore e mai tornerà blu perché la tua nuvola ha bevuto gocce del mio bene.
Non crearti illusioni, non serviranno a nulla, tutto scorre, tutto continua un lento andamento senza…
Non spegni il sole se gli spari addosso.