Francesco Iannì – Desiderio
Non c’è futuro senza memoria; i ricordi di ieri sono i desideri di domani.
Non c’è futuro senza memoria; i ricordi di ieri sono i desideri di domani.
In ogni umano la coscienza è storia dello spirito, i desideri sono gli episodi, delle sue vicende.
La notte di san lorenzo. Una notte come tante? Una notte fatta di sogni e di speranza? Una di quelle notti da vivere con romanticismo e aspettative? Una di quelle notti dove una stella che cade può lasciare un po’ di speranza nel cuore che in questo mondo spesso “bastardo” qualcosa possa cambiare? Non lo so… non guarderò le stelle, non mi affaccerò nemmeno per vederle… per scelta questa volta, ma auguro a tutti quelli che questa notte avranno il loro naso rivolto verso il cielo, con gli occhi umidi e il cuore colmo di speranza di non realizzare solo 1 sogno ma tutti quelli che portano nel cuore. In bocca al lupo, sognatori.
Desiderare è vivere. Senza il desiderio che ci accompagna nel corso di tutta la vita e con il quale si identifica, la vita stessa non sarebbe possibile. Se poi l’oggetto del desiderare ci rimane irraggiungibile, com’è inevitabile, il desiderio si trasforma in delirio. Quel che conta è avere coscienza dei nostri deliri, altrimenti spalanchiamo le porte della follia.
Mi rifiuto di pensare che un dipinto, ad esempio, possa ridursi a essere solo il risultato di un freddo processo di comunicazione che procede da un particolare punto a un altro. L’arte è un’azione, una prassi, una militanza e un dialogo, soprattutto. L’artista, però, non parla personalmente con il suo pubblico, non fa l’entertainer; lui conversa con sé stesso, porta la conversazione tra i presenti e la dona a loro senza preoccuparsi di come il dono verrà accolto. Prendendo parte a una mostra con qualcosa di proprio, il pittore accende promesse di significato che altri dovranno decifrare, finendo poi col fare i bagagli e passare a formulare un nuovo dialogo interiore.
L’obbiettivo del povero è la sopravvivenza.
Affinché il mondo si faccia più bello dobbiamo imparare a vedere. E, per vedere, i nostri occhi devono arrivare ad accontentarsi di ciò che c’è.